Quale scrittore americano ha coniato una tecnica di scrittura nota come teoria dell'iceberg?
La teoria dell’Iceberg di Hemingway è stata applicata a diversi ambiti nel corso della storia, come quello letterario e a quello delle risorse umane; nell’articolo di oggi vi presentiamo questa teoria applicata alla Psicologia.
La teoria di Hemingway nella psicologia sostiene che prestiamo attenzione solo a quello che avvertiamo a prima vista, mentre il resto passa inosservato, e fa il paragone con un icerbeg. Questo vuol dire che esiste una parte cosciente dell’informazione, ma anche una incosciente.
Immaginate di viaggiare su una nave e in lontananza avvistate un iceberg; lo guardate e cosa vedete? Una massa di ghiaccio. Eppure, sotto quell’iceberg vi è anche nascosta alla vista un’altra massa di ghiaccio gigantesca che lo sorregge e gli dà solidità, come potete vedere nell’immagine. Questa è la parte interessante, la parte invisibile ai nostri sensi. Quando guardiamo la realtà che abbiamo davanti a noi, vediamo la sua superficie, la parte visibile, secondo la teoria dell’iceberg solo il 20% del totale. E il resto? Quello corrisponderebbe alla parte incosciente, il restante 80%. Questo ci fa riflettere sui luoghi reconditi della nostra mente e dei suoi processi, quelli che non vediamo.
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