La facoltà vorrebbe che io vi insegnassi che sono stati Wordsworth, Keats e Coleridge, nello scrivere dell’amore, a definire il romanticismo. E mi hanno detto anche di ignorare Byron, pazzo, cattivo e pericoloso da conoscere. Così lo definì uno dei tanti amanti della sua poesia. Era un tipo controverso.

Sapevate che questo stimato Istituto disse a Byron che non poteva portare qui il suo amato cagnolino. Così lui pensò: al diavolo le regole! Uscì e andò a comprare un orso. Lo portava a lezione al guinzaglio e lo legava a quel tubo, proprio lì.

Quindi, vedete, fu Byron a definire l’età romantica, che non era incentrata sull’amore, ma sulla capacità di andare per la propria strada, di sfidare l’autorità e di ascoltare il cuore… Non siate delle schiappe e non fatevelo mettere in quel posto! E’ questo il romanticismo!

E se alla Facoltà non piace che parli così, può prendersi questo lavoro e andarsene a quel paese. Perché come dice Bob Dylan; amico svegliati, i tempi stanno cambiando!

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