Nell'antica Roma, chi era un urinatores?
Gli urinatores romani furono la prima unità permanente e professionale di nuotatori subacquei militari di cui esiste un record storico. La prima missione nota fu durante la guerra civile tra Cesare e Cneo Pompeo.
Approfittando della notte, i subacquei di Cesare nuotarono dalla spiaggia alle navi Pompeo, tagliarono le cime di ancoraggio e le navi finirono sulla spiaggia dove furono assalite e distrutte dall’esercito di Cesare attestato sulle rive.
Ma, al di là del loro uso militare, l’impiego degli urinatores era soprattutto in ambito civile. La presenza di due porti importanti, agevolò il sorgere di maestranze specializzate non solo al recupero delle merci cadute in mare ma anche alla costruzione e conservazione di darsene e ponti, ispezioni alle carene delle navi, controllo degli ancoraggi, ovvero di tutte quelle mansioni che, molti secoli dopo, furono assegnate ai palombari portuali.
Considerando che tutte le operazioni erano svolte in apnea, le attività erano certamente limitate a piccole profondità (entro i 20 metri), che essi raggiungevano utilizzando dei pesi in piombo o roccia.
L’attività della corporazione era disciplinata da specifiche norme elencate nella Lex Rhodia. Essa prevedeva una remunerazione proporzionata al tipo di materiale recuperato ed alla profondità di lavoro.
Il nome proviene dal fatto che questi erano costretti a nuotare per molte ore in acque profonde, così che urinavano in continuazione a causa della forte pressione sull’addome.
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