Visitando la chiesa di San Giovanni e Paolo, una delle più belle chiese di Venezia, tra i vari monumenti ce n'è uno dedicato ad un eroe della storia di Venezia, Marcantonio Bragadin, che fu capitano a Cipro durante la guerra fra l'Impero Ottomano e Venezia.

Nel 1570 gli Ottomani, sbarcarono a Cipro e cinsero d'assedio la fortezza veneziana di Famagosta, ma Marcantonio Bragadin rifiutò di arrendersi all'impero ottomano.

Dopo mesi di resistenza i Turchi riuscirono a conquistare la città e il loro comandante decise di vendicarsi sull'eroico capitano. Bragadin venne mutilato al viso e rinchiuso in una minuscola gabbia lasciata al sole, con pochissima acqua e cibo.

Dopo quattro giorni i Turchi gli proposero la libertà se si fosse convertito all'Islam, ma Bragadin rifiutò. Allora fu appeso all'albero della propria nave e frustato, quindi costretto a portare in spalla per le strade di Famagosta una cesta piena di pietre e sabbia.

Fu infine incatenato ad una colonna nella piazza della città e qui scuoiato vivo a partire dalla testa, anche se morì prima della fine della tortura. Le sue membra squartate vennero distribuite tra i soldati e la pelle, riempita di paglia e ricucita, venne rivestita delle insegne militari e portata a cavallo di un bue in corteo per Famagosta.

Il macabro trofeo fu portato quindi a Costantinopoli.

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