In che modo un padre Masai della tribù africana benedice il matrimonio di sua figlia?
Un giovane Masai si avvicina alle nozze intorno ai trent’anni, perché è in quel periodo della vita che è possibile stabilire se possiede la quantità di bestiame necessaria da offrire al futuro suocero in cambio della sposa.
Nella fase che precede le nozze, l’uomo può avere rapporti sessuali, ma solo con donne prepuberi oppure in post menopausa per evitare che siano concepiti bambini indesiderati fuori dal matrimonio. Lo stesso vale per la ragazza che, fra i nove e i tredici anni, è libera di consumare rapporti.
Nell’accogliere la futura sposa per la prima volta in casa propria, i parenti dello sposo la ricoprono di insulti e sterco di vacca. Il rito, nonostante appaia sgradevole, rappresenta una prova dal valore simbolico: poiché la vita è dura, bisogna rafforzare il carattere della fidanzata prima che diventi moglie.
Il giorno delle nozze la sposa si sottopone a un lungo rito di vestizione nella casa della propria famiglia. Il padre sputa sulla fronte della futura sposa in segno augurio. Secondo la tradizione, la sposa, una volta uscita dalla casa paterna, non dovrà più voltarsi indietro se non vorrà trasformarsi in una pietra.
Lungo il percorso verso la casa del futuro coniuge, le donne della famiglia le offrono in dono capre e vitellini.
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