Dove venne bloccato il convoglio di mezzi con a bordo Benito Mussolini che tentava la fuga?
Nella notte del 26 aprile 1945 giunse a Menaggio un convoglio militare tedesco in ritirata composto da trentotto autocarri e circa duecento soldati diretto a Merano attraverso il passo dello Stelvio. Mussolini si aggregò al convoglio con i gerarchi fascisti e le rispettive famiglie.
La colonna, lunga circa un chilometro, partì alle cinque del mattino da Menaggio, ma alle sette, oltrepassato l'abitato di Musso, fu fermata a un posto di blocco delle Brigate Garibaldi; dopo una breve sparatoria e a seguito di lunghe trattative, i tedeschi ottennero il permesso di proseguire a condizione che si effettuasse un'ispezione e che fossero consegnati tutti gli italiani presenti nel convoglio, nel sospetto che vi fosse nascosto Mussolini con qualche gerarca in fuga.
Mussolini, su consiglio del capo della sua scorta SS, il sottotenente Fritz Birzer, indossò un cappotto e un elmetto da sottufficiale della Wehrmacht, si finse ubriaco e salì sul camion numero 34, occultandosi in fondo al pianale, vicino alla cabina di guida, coperto da una coperta militare.
Verso le ore 16 del 27 aprile, durante l'ispezione della colonna tedesca in piazza a Dongo, Mussolini fu riconosciuto dal partigiano Giuseppe Negri nascosto sotto una panca del camion numero 34.
Fu immediatamente disarmato del mitra e di una pistola Glisenti, arrestato e preso in consegna dal vicecommissario di brigata Urbano Lazzaro "Bill", che lo accompagnò nella sede comunale, dove venne sequestrata la borsa in suo possesso.
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