L'Italia è ricca di maschere regionali di Carnevale, di origine diversa: sono nate dal teatro dei burattini, dalla Commedia dell'arte, da tradizioni arcaiche, oppure sono state ideate appositamente come simboli dei festeggiamenti carnevaleschi di varie città.

La maschera più celebre dell'Emilia-Romagna, che ha preso forma nella Commedia dell'arte, è quella bolognese del dottor Balanzone, professore saccente e presuntuoso. Sono del capoluogo regionale anche maschere originarie del teatro dei burattini: Fagiolino, sua moglie Brisabella, il suo amico Sganapino e Flemma. Della provincia di Bologna sono invece Bertoldo, capace di rispondere solo per le rime e di salvarsi dagli impicci con imbrogli e buffonate, suo figlio Bertoldino e sua moglie la Marcolfa, provenienti da San Giovanni in Persiceto, oltre a Barbaspèn di Pieve di Cento. A Cento, nel Ferrarese, è nato Tasi. Di Modena sono Sandrone con la moglie Pulonia e il figlio Sgorghìguelo, di Mirandola (provincia di Modena) è Mirandolina, (protagonista della commedia La locandiera di Carlo Goldoni) accompagnata dalla corte del Principato di Franciacorta. A Piacenza le maschere erano due: Vigion, caricatura dei piacentini dell'Appennino e della collina, e Tulein Cücalla, ciabattino della città.. La maschera tipica di Parma è Al Dsèvod (L'Insipido): vestito con un abito a quadri gialli e blu, rappresenta un servitore della signoria locale.. Di Castelnuovo di Sotto il Cstlein.

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