Il catgut è un filo da sutura chirurgica fabbricato con intestino di ovini o di giovanissimi bovini, tagliato in sottili strisce che vengono seccate e ritorte a costituire fili di calibro differente.

Pur essendo composto dalle parole inglesi cat «gatto» e gut «budello» (quindi propr. «budello di gatto»), l’origine del termine deriva da uno strumento musicale a corda simile al violino, il kitte (da cui Kittegut) le cui corde venivano ricavate da tubi intestinali molto sottili.

La caratteristica principale di questo materiale è la sua riassorbibilità all’interno dell’organismo. Esso, essendo composto di sostanze organiche, si imbibisce di liquidi, rigonfia, poco alla volta si disgrega e viene riassorbito in un tempo più o meno lungo. Il tempo di riassorbimento del catgut è di circa 10 giorni. Rispetto alle suture non riassorbibili il catgut presenta quindi il vantaggio di non richiedere la rimozione dei punti di sutura, consentendo, inoltre, anche un miglior risultato estetico.

Ne esiste anche una versione trattata con sali di cromo. Il catgut cromico deriva dal trattamento con un sale di cromo che ne ritarda l’assorbimento sino a circa 20 giorni. Se il catgut all’interno della ferita si comporta come un corpo estraneo e può interferire con il processo di guarigione della ferita stessa, il catgut cromico produce una minor risposta infiammatoria rispetto al catgut normale. Viene utilizzato in genere, per legare vasi sottocutanei e in alcuni casi per chiudere la cute.

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