Felix Dzerzhinsky è principalmente noto per essere stato il fondatore e il primo direttore della Čeka, la polizia segreta sovietica che diresse negli anni successivi alla Guerra civile russa.

Nato in una famiglia dell'aristocrazia polacca, presso la tenuta di famiglia "Dzeržinovo", a circa 15 km di distanza dalla piccola città di Ivjanec, situata nella regione di Minsk, all'interno dell'ex Impero russo (odierna Bielorussia), Dzeržinskij aderì giovanissimo al marxismo e venne espulso da tutte le scuole di Vilnius nel 1896 per "propaganda rivoluzionaria". Fondatore, membro ed attivista di numerosi gruppi di estrema sinistra, passò undici anni della sua vita in prigione: ad esempio fu deportato in Siberia dal 1897 al 1900 su ordine della polizia zarista.

Nel 1901 si trasferì a Berlino, salvo poi tornare in patria nel 1905 per prendere parte alla sollevazione dello stesso anno: fu per questo nuovamente arrestato, rilasciato nel 1910 e ancora imprigionato (stavolta per un periodo brevissimo); dal 1912 fino alla fine dei suoi giorni soggiornò a Mosca: nella capitale russa aderì al bolscevismo; per la sua dedizione alla causa venne soprannominato "Feliks di Ferro"

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