Dante Alighieri nel canto numero XXIX dell’inferno recita una frase che è simile a questa ma non è esattamente uguale a questa, la frase originale è “credo ch’un spirto del mio sangue pianga la colpa che là giù cotanto costa” questa in realtà è molto più difficile della nostra frase e ci vorrebbe un’ora solo per spiegarla quindi mi limito a spiegare la frase idiomatica, quella che viene utilizzata da tutti i giorni dagli italiani “chi è causa del suo mal, pianga se stesso“. Dunque vediamo un po’ “chi è causa del suo mal” bene, dunque “chi è causa” vuol dire di chi è la colpa, chi è il colpevole, “chi”, cioè “la persona”, la persona che è colpevole, la persone che ha causato, “chi” è causa, “chi è causa del suo mal” cioè “del suo male”, “mal” sta per “male“: ne rappresenta la versione poetica, “chi è causa del suo mal” cioè colui che è il colpevole del suo male, colui che è il colpevole del suo stesso male, “del suo mal” vuol dire “del suo male”, quindi chi ha causato il suo male “pianga se stesso”, “pianga” viene da piangere, quindi colui che ha causato il suo male deve piangere se stesso

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