La locuzione latina Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? (pronuncia, secondo l'uso scolastico italiano: Quousque tàndem abutère, Catilìna, pattsjèntsja nòstra?), tradotta letteralmente, significa «Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?».

Queste violente parole, un'apostrofe, costituiscono il celeberrimo incipit ex abrupto della prima delle orazioni dette Catilinarie, e la scintilla che provocò l'inizio della sconfitta di Catilina e della sua congiura per rovesciare la repubblica. L'orazione fu pronunciata da Marco Tullio Cicerone, opportunamente protetto dai legionari romani, di fronte al Senato romano, riunito nel tempio di Giove Statore, l'8 novembre del 63 a.C., per denunciare Catilina, il quale si presentò nell'assemblea la stessa mattina in cui dei sicari da lui inviati dovevano uccidere Cicerone. Il senatore, avvertito in tempo del complotto, non permise ai finti emissari di Catilina di entrare nella sua casa e denunciò immediatamente l'accaduto in Senato

Fonte: Wikipedia

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Quousque_tandem_abutere,_Catilina,_patientia_nostra%3F

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