La campagna indiana di Alessandro Magno, cominciata effettivamente nel 326 a.C. e conclusa l'anno successivo, fu l'ultima grande campagna militare del sovrano macedone, ormai Re dei Re di Persia, motivata da quello che oggi gli storici concordano nel definire il sogno di Alessandro di farsi signore del mondo conosciuto che, secondo i Greci, aveva nell'India la sua ultima e più remota contrada.

Gran parte dell'India nord-occidentale era stata sottomessa dai persiani al tempo di Dario I che aveva fatto esplorare l'intera valle dell'Indo ma al tempo di Alessandro la regione era suddivisa in vari regni in lotta tra loro. Dopo aver occupato l'ultima satrapia indipendente di Persia, il Regno di Gandhāra, ottenendo la sottomissione del sovrano di Taxila, Tassile, Alessandro avanzò nel Punjab al comando di un nuovo esercito, con truppe in gran parte asiatiche (solo gli ufficiali e i comandanti erano tutti greci o macedoni). Alessandro in tutto rimase in India per 19 mesi.

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