Nei dicembre del 1979 l'Unione Sovietica inviò proprie truppe in Afghanistan per sostenere un governo filo-sovietico instauratosi pochi mesi prima con un colpo di Stato. Con l'invasione sovietica dell'Afghanistan, l'URSS intendeva probabilmente iniziare una sorta di salvaguardia delle sue repubbliche asiatiche contro il possibile pericolo di una espansione della rivoluzione islamica iniziata in Iran dall'ayatollah Khomeini.

Negli Stati Uniti intanto nell'autunno dello stesso anno si sarebbero svolte le elezioni presidenziali. Il presidente democratico Jimmy Carter, anche per riguadagnarsi un po' di popolarità, iniziò a promuovere un boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca e in poco tempo lanciò il suo messaggio: se l'URSS non avesse ritirato le sue truppe dall'Afghanistan entro giugno gli Stati Uniti non avrebbero partecipato alle imminenti Olimpiadi moscovite. Il boicottaggio statunitense fu per le Olimpiadi un brutto colpo. A Mosca si registrò l'assenza di molte nazioni, compresa anche la Cina comunista appena riammessa dal CIO. In Europa vi furono paesi che aderirono al boicottaggio e non si presentarono, come la Germania Ovest, e chi, come Francia, Belgio, Italia e Gran Bretagna, parteciparono ai Giochi ma senza bandiera né inno nazionale, presentandosi invece sotto le insegne del CIO.

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