La sindrome da adattamento allo spazio, dall'inglese space adaptation syndrome (o anche space motion sickness), da cui l'acronimo SAS, è la sensazione di disturbo sperimentata da diversi astronauti nell'adattamento all'assenza di peso. Viene anche indicata con il nome di sindrome da adattamento spaziale e mal di spazio. Tale sindrome sembra manifestarsi in misura più accentuata se il veicolo offre un'alta possibilità di movimento, ad esempio è risultata piuttosto alta sullo Space Shuttle. Dovuta probabilmente ai segnali contrastanti ricevuti dal cervello dagli organi sensoriali rispetto a quelli che regolano l'equilibrio (l'apparato vestibolare), può indurre vomito, diarrea, mancanza di appetito, cefalea e malessere diffuso. La sensibilità del singolo astronauta al mal di spazio è difficilmente prevedibile e può risultare più o meno marcata. Dopo una prolungata permanenza nello spazio, può manifestarsi anche al rientro a terra; in tal caso è indicata come "sindrome da sbarco". È trattata con terapie farmacologiche parzialmente efficaci, che generalmente inducono sonnolenza come effetto collaterale.

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