Sembra proprio che il cervello degli uccelli non sia poi così diverso da quello dei mammiferi. I corvidi, noti per la capacità di crearsi strumenti a loro utili e di risolvere problemi complessi, sono gli Einstein del mondo dei volatili. Anche gli antichi Greci avevano notato la loro sorprendente intelligenza. In una delle favole di Esopo, un corvo assetato si trova di fronte al dilemma di non riuscire a raggiungere l'acqua sul fondo di un vaso. Capisce, però, che il livello dell'acqua sale quando ci fa cadere dentro dei ciottoli. E così, sasso dopo sasso, arriva a dissetarsi. Sembra proprio che ci sia del vero in questa fiaba. Già qualche mese fa, uno studio sulle cornacchie della Nuova Caledonia descriveva come i corvidi usassero la strategia dei sassi per far emergere da un tubo pieno d'acqua un boccone di carne collegato a un tappo di sughero. Un recente esperimento, finanziato dal National Geographic Society/Waitt Grants Program e pubblicato il 23 luglio dalla rivista PLoS ONE, mostra che i corvidi possono risolvere un problema anche più complesso, capendo che i sassi lasciati cadere in un tubo aumentano il livello dell'acqua in un secondo tubo. Dei sei corvidi che hanno sostenuto il test, solo Kitty, un esemplare preso nel territorio francese della Nuova Caledonia e tenuto brevemente in cattività, lo ha superato. E pensare che non aveva più di otto mesi quando è riuscito in questa prodezza.

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