Ambra (in greco antico ἤλεκτρον, elektron) è un termine usato in passato come sinonimo di resina fossile e di resinite e questa ambiguità è stata fonte di fraintendimenti e confusione. In particolare nella letteratura europea antica il termine ambra è stato usato in senso molto restrittivo per identificare la "succinite", la varietà di ambra baltica più importante dal punto di vista gemmologico e ancora oggi questa accezione è molto comune, probabilmente per l'importanza commerciale che questa varietà di ambra ha rivestito nella storia europea. Nella comunità scientifica oggi per ambra si intende una qualsiasi resina fossile e le sue varietà vengono identificate secondo la provenienza geografica. L'etimologia del termine è incerta, tuttavia il nome deriva molto probabilmente dall'arabo àmbar, con cui è indicata l'ambra grigia (si noti, inoltre, che in lingua turca il medesimo termine significa splendore, luccichio). Questa resina veniva raccolta anche nell'antico Egitto ove con essa si producevano oggetti preziosi. Monili in ambra sono stati trovati anche in Grecia, dove veniva chiamata élektron. Secondo la mitologia, quando Fetonte figlio di Helios (il Sole) fu ucciso le sue sorelle in lutto divennero pioppi e le loro lacrime divennero l'origine di élektron, l'ambra. Secondo antiche leggende vichinghe, invece, l'ambra sarebbe derivata dalle lacrime degli uccelli marini.

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