L'arco rampante è un elemento architettonico asimmetrico, evoluzione del contrafforte, usato per contenere e distribuire al suolo spinte laterali e verso l'esterno delle parti superiori dell'edificio evitando quello che in gergo viene definito "spanciamento"; a tal fine, i piani di imposta su ciascun piedritto sono posti a livelli differenti, spesso con un notevole dislivello, tanto da farlo assomigliare talvolta a un semiarco.

L'arco rampante controbilancia le spinte laterali di altre strutture spingenti (archi, volte), frazionando in modo graduale le spinte orizzontali fino ad annullarle. Si favorisce così l'elevazione dell'edificio contenendo l'energia di spinta, e si permette in tal modo alla costruzione di innalzarsi in uno slancio verticale altrimenti impossibile da realizzare in un edificio semplice in muratura. Successivamente l'arco rampante partecipò prepotentemente alla definizione estetico formale dell'architettura gotica, contribuendo alla smaterializzazione e riverberazione spaziale dell'edificio, con valenze simboliche oltre che strutturali.

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