Nel linguaggio medico, l'amnesia è un disturbo della memoria a lungo termine episodica. La persona affetta da amnesia può essere incapace di ricordare eventi della sua vita recente, o in casi gravi anche eventi remoti, e può non riuscire ad acquisire stabilmente nuovi ricordi, mentre in genere è preservata la capacità di imparare nuove azioni.

L'amnesia ha origine nel sistema limbico, sezione dell'encefalo (composto da una serie di parti tra cui l'ippocampo, l'amigdala, l'ipotalamo etc.) che tra le sue funzioni ha quella del mantenimento della memoria.

L'amnesia può presentarsi in seguito ad una lesione cerebrale, oppure a causa di un trauma psicologico (soprattutto nei casi di amnesia lacunare e retrograda), avvenuto anche durante l'infanzia (secondo le teorie psicoanalitiche). Altre possibili cause sono l'ipossia, i disturbi derivanti dall'assunzione di elevate quantità di alcool o le patologie (per esempio l'encefalopatia di Wernicke, causata dalla mancanza di tiamina, può provocare amnesia).

Anche la vecchiaia causa danni alle facoltà mnemoniche degli uomini, facendo dimenticare prima di tutto i nomi delle persone.

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