I Māori sono un popolo polinesiano, diffuso principalmente in Nuova Zelanda.

La loro lingua originale è detta Māori. Il māori viene insegnato, unitamente all'inglese, in tutte le scuole dell'obbligo. Māori è una parola che significa "normale", in contrapposizione agli "invasori" inglesi, definiti dagli autoctoni pakeha.

Sono generalmente alti, con la pelle di color bruno chiaro, naso grande e con occhi tendenti alla mandorla. Si ritiene che la popolazione dei Māori si aggiri intorno alle 750.000 unità.

La teoria più accreditata sull'arrivo dei māori in Nuova Zelanda lo fa risalire alla fine del periodo caldo medievale, verso il 1280. La tradizione orale māori parla di una leggendaria terra d'origine, Hawaiki, identificata con la Polinesia tropicale, anche se i racconti sulla migrazione variano nelle varie tribù (iwi). Anche se l'origine polinesiana è universalmente accettata, studi linguistici e sul DNA mitocondriale suggeriscono un'origine taiwanese delle popolazioni del Pacifico, risalente a circa 5200 anni fa. Questi antenati si spostarono attraverso il sud-est asiatico e l'Indonesia.

La cultura dei Māori si divide in tre gruppi: Isole del Nord, Isole del Sud, Isole Chatham. Il perno della vita sociale e artistica è la Casa della Riunione, impreziosita di grandi sculture che illustrano un variegato pantheon di figli del Cielo e della Terra.

L'arte dei Māori assomiglia a quella della Papuasia, cioè della Papua Nuova Guinea.

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