“Non sempre ciò che guardiamo è quello che sembra, occorre far luce”

Kumi Yamashita non è una fotografa, è un’artista coreana che realizza installazioni, con lettere, numeri e solidi geometrici, che, colpite dalla luce, creano delle ombre sulla parete e vengono poi rifotografate. L’ombra diventa il soggetto dell’opera, la materia da modellare, gli oggetti utilizzati sono invece gli antagonisti che servono a innescare l’ambiguità di ciò che si osserva. “I numeri, le lettere, i solidi geometrici e l’uomo coesistono in un’unica entità”.

Più informazioni: www.raiplayradio.it