Paolo Guldino (nome originale Habakkuk Guldin) (Mels, 12 giugno 1577 – Graz, 3 novembre 1643) è stato un matematico e astronomo svizzero.

A lui si devono i teoremi di Pappo-Guldino, che consentono di determinare la superficie ed il volume dei solidi di rotazione. I teoremi portano anche il nome del matematico alessandrino Pappo, che li intuì alcuni secoli prima.

Nel 1597, abiura la religione ebraica e prende il nome di Paolo. Successivamente entra nell'ordine religioso dei Gesuiti, diventa sacerdote e viene inviato a Roma per approfondire le sue conoscenze matematiche. Insegnerà matematica a Roma, Vienna e Graz. I risultati dei suoi studi matematici sono presenti soprattutto nell'opera "Centrobaryca" (baricentri), edita in tre volumi (1635,1640,1641), all'interno della quale si trovano i due teoremi che portano il suo nome.

Nella sua epoca Paolo Guldino è uno studioso famoso. Come tutti i gesuiti, si impegnò a screditare la teoria degli infinitesimi, attaccando Cavalieri e il suo metodo degli indivisibili nel libro "De centro gravitatis" del 1641. Nell'opera astronomica di Paolo Casati "Terra machinis mota" (1658), Casati immagina un dialogo tra Guldino, Galileo e Marin Mersenne su varie tematiche riguardanti cosmologia, geografia, astronomia e geodesia.

Più informazioni: it.wikipedia.org