Argo Panoptes (in greco antico: Ἄργος Πανόπτης, Árgos Panóptēs, «Argo che tutto vede») è un gigante che ha, secondo alcuni miti, un occhio; secondo altri, quattro (due davanti e due dietro); e secondo altri ancora ne aveva cento, e dormiva chiudendone cinquanta per volta. Altri miti sostengono che avesse infiniti occhi su tutto il corpo.

Argo, figlio di Aristore, viene citato anche come persona molto accorta per antonomasia: "è un Argo" oppure "ha più occhi di Argo".

Argo in un affresco pompeiano

Il gigante è ricordato per aver liberato l'Arcadia da un toro mostruoso e da un satiro che rapiva le mandrie. Al gigante spetta anche l'uccisione di Echidna. La maggior parte del mito su Argo è comunque legato alla vicenda di Zeus ed Io. Il gigante venne, infatti, posto a guardia della ninfa Io, uno degli amori di Zeus tramutata dal dio in una giovenca per nascondere a Era, sua moglie, la vera identità della ninfa. La dea, sospettosa di un possibile tradimento del marito, riuscì ad ottenere l'animale in dono. Zeus, infatti, acconsentì alla richiesta per fugare ogni sospetto di tradimento, ed Era pose la fanciulla sotto la sorveglianza di Argo, che legò l'animale ad un ulivo che cresceva in un bosco sacro a Micene. Il gigante, grazie ai suoi cento occhi, riusciva a non dormire mai, chiudendone, per riposare, solo due per volta.

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