Siamo abituati a considerare la parola "AMEN" come una chiosa finale di un discorso, oppure come una parola liturgica finale, ma in realtà questa parola racchiude in sè moltissimi significati.

[...] Il Credo, come pure l'ultimo libro della Sacra Scrittura, termina con la parola ebraica Amen. La si trova frequentemente alla fine delle preghiere del Nuovo Testamento. Anche la Chiesa termina le sue preghiere con Amen.

[...] Amen è un termine ebraico che viene dal radicale א מ ן che appartiene al verbo ebraico che indica "l'essere fermo, stabile". L'idea richiama subito quella della solidità, o della "rocciosità", di qualcosa cioè di "stabile", "fermo", "incrollabile", su cui ci si può "appoggiare", sulla cui "sicurezza" e "fedeltà" si può contare, su cui si può quindi "costruire". E l'idea di punto di base su cui si può costruire rievoca l'idea delle fondamenta, dell'inizio di qualcosa di reale, di vero. Gesù sembra sia stato l'unico che abbia utilizzato prevalentemente questa parola per iniziare i suoi discorsi e non come parola finale.

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