Avanzata una nuova ipotesi sulla causa che determinerebbe il color ruggine del pianeta Marte. Nonostante tutti gli scienziati concordino nel sostenere che il pianeta rosso e la Terra si siano formati dagli stessi elementi, non si è mai spiegato il perché la superficie marziana presentasse una così elevata presenza di ossido di ferro che ne determinerebbe il caratteristico colore. Su Nature viene pubblicata una ricerca del professore David Rubie dell’università di Bayreuth, Germania, in cui s’ipotizza che la differenza di colore è legata alle dimensioni dei due pianeti. Circa quattro miliardi di anni fa molti pianeti del Sistema Solare, fra cui la Terra e Marte, furono bombardati da un’intensa tempesta di meteoriti che ne sciolse i manti rocciosi. Il diametro delle Terra è quasi il doppio di quello di Marte, questo perché la quantità di magma era nettamente superiore ed esercitava un’elevatissima pressione sul centro del pianeta. Tale pressione portò la temperatura a circa 3.200 gradi che scompose quasi del tutto l’ossido di ferro in ossigeno e ferro fuso. Il ferro filtrò all’interno della Terra e sulla superficie rimase l’ossigeno e un 8 per cento di ossido di ferro. Su Marte, essendo molto più piccolo, la pressione fu nettamente inferiore e quindi si arrivò soltanto ad una temperatura di circa 2.200 gradi, non sufficiente a scomporre del tutto l’ossido.

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