Il Kashmir è una regione storico-geografica situata a nord del subcontinente indiano fra India e Pakistan. Entrambe ne rivendicano la sovranità, mentre la Cina rivendica solo la zona che attualmente controlla: la regioni dell'Aksai Chin e del Shaksgam. Fu originariamente un importante centro per la religione induista, e, più tardi, anche per il Buddhismo. Intorno alla metà del XII secolo lo scià Mirza divenne il primo monarca musulmano del Kashmir inaugurando la dinastia dei Salatin-i-Kashmir, Sultani del Kashmir. Fu così che, per i successivi cinque secoli, il Kashmir venne governato da sovrani musulmani tra i quali occorre ricordare sia il sultano Sikandar, detto l'Iconoclasta, chiamato anche Alessandro, il quale ascese al trono nel 1398, sia Zayn al-‘Abidin, soprannominato l'Ornamento dei devoti, che divenne sovrano nel 1420. La dinastia dei Mughal dominò il Kashmir fino al 1751. La dinastia afgana Durrani governò il Kashmir dal 1752 al 1820. Nel 1820 i Sikh, sotto la guida del maharajah Ranjit Singh si annetterono la regione e la governarono fino al 1846. Da quell'anno il maharajah Gulab Singh divenne governatore del Kashmir con il patrocinio dell'Impero britannico. La dinastia dei Dogra dominò il Kashmir fino al 1947. Con la fine dal Raj britannico in India, il principato divenne oggetto di contesa fra tre diverse nazioni, India, Pakistan e Cina.

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