Rhodesia (AFI: /roˈdɛzja/) o Rodesia è il nome con cui, nel continente africano, venne chiamata, tra il 1965 e il 1979, la ex colonia britannica della Rhodesia Meridionale (l'attuale Zimbabwe).

Fu detta così perché prese il nome da Cecil Rhodes.

Nota dal 1898 come Rhodesia del Sud, diventò colonia britannica a sé stante nel 1923; qui la popolazione bianca, in massima parte di origine britannica, acquisì il potere economico e politico, che mantenne anche quando nel 1964 il Nyasaland e la Rhodesia Settentrionale divennero indipendenti (come Malawi e Zambia).

Il governo britannico nella persona del primo ministro Harold Wilson, aveva proclamato che non intendeva concedere l'indipendenza alle colonie governate da una forte minoranza bianca, a meno che non venisse introdotta una costituzione democratica invece che meritocratica e segregazionista. A tale politica si oppose il partito del Fronte Rhodesiano, comandato da Ian Smith. Nel 1965 le negoziazioni tra il governo coloniale e il Regno Unito collassarono: Smith proclamò l'indipendenza dal governo britannico l'11 novembre 1965, con la celebre UDI (Unilateral Declaration of Independence), inviando un telegramma al primo ministro britannico Wilson, nel quale ricordava l'importante contributo della Rhodesia all'Inghilterra durante la prima e la seconda guerra mondiale.

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