Don Pancrazio Cucuzziello è una maschera tipica di quale regione italiana?
In Puglia tra le più note maschere carnevalesche c'è Farinella, del Carnevale di Putignano, un giullare con un abito a riquadri multicolori.
La Vecchierella, maschera più antica e importata forse dalla tradizione carnascialesca napoletana, tradisce, invece, nell’aspetto, un forte legame con le “Quarantane”, le vecchie-fantoccio che si usavano bruciare prima della Quaresima, e deriverebbe, quindi, dai riti misterici della tradizione pagana. In un'interpretazione più spicciola, però, la maschera rappresenterebbe la forza della vecchia generazione, che porta sulle spalle quella nuova ancora debole e indifesa. Altra maschera tradizionale scomparsa per anni è quella de “U Scerìff” (lo Sceriffo). Riportata in auge dall’associazione Cicres, nacque intorno agli anni ’50-’60 quale segno del benessere economico di quei tempi e retaggio della esuberanza degli eroi western di Hollywood. Il gruppo mascherato degli Sceriffi ha partecipato a molte sfilate di Carnevale in molte città italiane riscuotendo sempre grande successo e vincendo anche prestigiosi premi.
Nel Salento c'è ricchezza di maschere: Lu Pagghiùsë e Gibergallo di Massafra; u Titoru di Gallipoli, don Pancrazio Cucuzziello (o il biscegliese), di Bisceglie, lu Sciacuddhuzzi di Aradeo, lu Casaranazzu di Casarano.
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