Trenta anni fa, per la prima volta, a una neonata di 12 giorni viene trapiantato il cuore di un babbuino. E’ il 26 ottobre del 1984, siamo all’ospedale di Loma Linda, in California. Ci si divide sull’operazione, perlomeno finché Baby Fae non chiude gli occhi per sempre, 21 giorni dopo. Una vicenda, questa, che ricevette un’enorme copertura mediatica e che portò un’enorme commozione in tutto il mondo quando la piccola lasciò la vita per sempre. A distanza di 30 anni da allora, si discute ancora se a livello etico sia giusto impiantare organi animali su esseri umani. Baby Fae è stata la bimba che ha vissuto di più con un cuore non umano, prima del decesso per insufficienza cardiaca a causa di un rigetto del nuovo organo. L’intervento fu eseguito da Leonard L. Bailey. Lui stesso indagò poi sul perché la bimba non ce l’avesse fatta, arrivando alla conclusione che la causa fosse una risposta umorale contro l’innesto, il gruppo sanguigno diverso. L’ospedale di Loma Linda, nel 1984, aveva a disposizione solo sette giovani babbuini donne, tutti con gruppo sanguigno di tipo Ab. Quello di Baby Fa era invece di tipo 0. Naturalmente, si decise di procedere in questo modo perché non era disponibili cuori di bambini. Leonard L. Bailey è stato comunque un pioniere in questo genere di trapianti, avendo fatto almeno 150 interventi che riguardavano pecore, capre e babbuini.

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