La Chiesa cristiana, fondata dagli Apostoli nell'antico Impero romano, è dotata di una precisa gerarchia ecclesiale. Ma questa nel tempo si è sviluppata diversamente nell'Oriente e nell'Occidente romano, sia durante che dopo la separazione delle due parti dell'antico Impero.

Nella Chiesa occidentale o latina, tutta riunita intorno all'unica sede patriarcale di Roma, centro del vecchio e del nuovo Impero, per le varie Chiese regionali o nazionali l'autocefalia non ha mai costituito un problema. Anche se il gallicanismo e l'anglicanismo in Francia ed Inghilterra l'hanno sollevato a loro modo. Come pure il Concilio di Costanza nel 1400, nel secolo della formazione delle moderne nazioni europee.

Nella Chiesa orientale invece, dall'inizio suddivisa in più patriarcati, è sempre stato molto importante. E non lo è di meno oggi per tutte quasi le Chiese ortodosse, non solo per il disfacimento degli imperi e l'indipendenza dei vari stati, ma anche per quello dei patriarcati sovranazionali in favore delle Chiese nazionali.

L'autocefalia (in greco Αυτοκεφαλία) rappresenta lo status di una Chiesa il cui capo non riconosce alcuna autorità religiosa al di sopra di sé. E così era inteso lo status dei vari Patriarcati apostolici, che avevano originato le altre varie chiese vicine, nel primo Concilio di Nicea.

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