Il limo (o silt) è un inerte di granulometria fine, compreso tra quello delle sabbie, più grosso, e quella delle argille, più sottile, che viene trasportato in sospensione dai fiumi e si deposita sul letto dei corsi d'acqua o sui terreni che hanno subito inondazioni.

È presente anche in stagni e paludi. Può derivare dagli impianti di lavorazione degli inerti e, più esattamente, dalla sedimentazione delle acque di lavaggio degli inerti stessi.

È tipico il limo lasciato dal Nilo dopo le sue periodiche inondazioni, che apportava terreno fertile per le coltivazioni degli antichi Egizi.

Dal punto di vista geotecnico, il limo è la frazione fine di terreno naturale sciolto che, a differenza dell'argilla, non possiede coesione e pertanto non ha un comportamento plastico. La distinzione tra limo e argilla è pertanto legata, oltre che alla granulometria, al comportamento del materiale (plastico o non plastico), generalmente accertata con la determinazione dei limiti di Atterberg; ciò nonostante molte norme tecniche tendono a definirlo anche dal punto di vista della dimensione dei grani, pur riconoscendo che la distinzione tra limo e argilla dal punto di vista granulometrico è meno significativa rispetto a quella condotta secondo la prova di plasticità.

Generalmente il limo comprende la frazione di terreno avente grani di diametro equivalente sferico inferiore ai 75 micron e superiore a 2 micron.

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