La macchina della verità, noto anche come poligrafo, è uno strumento che misura e registra diverse caratteristiche fisiologiche di un individuo (quali la pressione del sangue, il polso arterioso e la respirazione) mentre il soggetto è chiamato a rispondere a una serie di domande, misurandone i cambiamenti emotivi e psichici durante l'interrogatorio. Con la comparazione dei dati si cerca quindi di evidenziare le diverse reazioni durante le risposte e individuare, quindi, eventuali risposte false o veritiere. Non esistono prove scientifiche delle sue certe capacità di svolgere tali compiti, sia per la possibilità di alterare consapevolmente i risultati anche nelle versioni più moderne, sia perché il poligrafo analizza la reazione alle emozioni e cerca di creare una relazione (non provata) con la "verità", sia per l'impossibilità di definire in maniera univoca il concetto di verità, sia per i numerosi elementi che possono concorrere a falsare i risultati, tra i quali la consapevolezza o meno del soggetto di stare mentendo. Per queste ragioni il test del poligrafo non è accettato come prova dagli ordinamenti giuridici moderni, sebbene in alcune giurisdizioni - in particolare statunitensi - sia ancora largamente accettato specie come elemento facoltativo rimesso alla valutazione della giuria su accordo tra le parti.

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