Friedrich Ebert (Heidelberg, 4 febbraio 1871 – Berlino, 28 febbraio 1925) è stato un politico tedesco, primo Presidente della Repubblica di Weimar dall'11 febbraio 1919 al 28 febbraio 1925. Quando la sconfitta della Germania apparve inevitabile, venne costituito un nuovo governo formato dal principe Maximilian di Baden, che incaricò Ebert e altri membri del Partito Socialista Democratico di far parte del ministero nell'ottobre del 1918. Nominato cancelliere il 9 novembre dello stesso anno, proclamò la Repubblica assieme a P. Scheidemann (9 novembre) e chiamò quest’ultimo alla presidenza del consiglio. Contrastò nel gennaio del 1919 l'insurrezione dello spartachismo, che fu sconfitta grazie all'azione congiunta di Scheidemann e Gustav Noske, con il concorso dei FreiKorps. Il 13 febbraio successivo Ebert fu eletto dall'assemblea riunitasi a Weimar presidente del Reich. Attaccato dall'estrema sinistra e dall'estrema destra, cercò di assicurare alla Repubblica di Weimar una direzione stabile di fronte alla crisi morale ed economica che la travagliava. In politica estera sostenne gli sforzi del ministro Stresemann di riappacificazione con la Francia. Il suo mandato quinquennale fu prorogato di due anni, ma morì prima di poterlo terminare il 28 febbraio 1925 a Berlino.

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