Chi è stato almeno una volta in Grecia avrà probabilmente avuto la possibilità di assaggiarlo, ma molti sicuramente non l’hanno mai sentito nominare… eppure l’agnello kleftiko è una ricetta tradizionale che porta con sé un pezzo di storia di questo angolo di cucina mediterranea! L’aggettivo “kleftiko” significa letteralmente “rubato” e si riferisce ai clefti, nome con cui venivano chiamati i briganti greci che si opposero all’occupazione ottomana nel corso del diciottesimo e diciannovesimo secolo. I clefti vivevano di furti per poter sopravvivere sulle montagne e cuocevano gli animali rubati in un buco scavato nel suolo, che veniva ricoperto di terra per evitare che il fumo o l’odore potesse tradire il loro nascondiglio. Noi abbiamo preferito scegliere una soluzione più pratica e quindi ci limiteremo a utilizzare il forno di casa, ma grazie alla cottura al cartoccio il principio rimane lo stesso! In questo modo, infatti, i succhi del cosciotto non si disperdono ma insaporiscono patate, pomodori, cipolle e feta che condividono insieme all’agnello una cottura prolungata e a bassa temperatura. Il risultato potete immaginarlo da soli… il cartoccio, una volta aperto, sprigionerà un profumo intenso e delizioso e la carne si scioglierà letteralmente in bocca. Se scegliete di servire l’agnello kleftiko come portata principale del vostro pranzo di Pasqua, accompagnatelo con delle gustose uova alla greca come antipasto e concludete con il dolcissimo baklava, il successo sarà assicurato

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