La Marsigliese è un canto dei rivoluzionari francesi, poi adottato dalla Francia come inno nazionale. La Convenzione decise che La Marsigliese divenisse l'inno nazionale con un decreto del 14 luglio 1795, ma in seguito la canzone fu messa al bando da Napoleone I, Luigi XVIII e Carlo X, rimanendo così soppressa dal 1807 al 1831. Nel periodo di restaurazione borbonica si usava come omaggio al re la melodia "Le Retour des Princes français à Paris", senza testo, composta ancora nel 1700 da Francois-Henry Castil-Blaze. Solo dopo la rivoluzione del 1830 La Marsigliese fu nuovamente in voga dal 1831 al 1852 e Hector Berlioz ne elaborò una versione orchestrale. Anche durante il Secondo Impero fu ritenuta una canzone inappropriata e l'inno nazionale divenne Partant pour la Syrie, aria composta da Ortensia di Beauharnais, la madre di Napoleone III. A dire il vero, come dimostrato da seri studi musicologici, il vero compositore di questo brano fu Louis Brouet, che però fu "politicamente" messo da parte in favore della madre di Napoleone III, che nutriva ambizioni musicali senza esserne veramente dotata. Il crollo del Secondo Impero, nel 1870, non mutò subito la situazione e soltanto nel 1876 La Marsigliese fu nuovamente considerata inno nazionale di Francia. È interessante notare il fatto che, mentre di solito gli inni nazionali invitano a combattere e morire, questo testo invece invita a combattere e vincere.

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