"Aliud est celare, aliud tacere" è una locuzione latina che significa...?
Aliud est celare, aliud tacere è una locuzione latina che significa «una cosa è nascondere, altra cosa è tacere».
Si tratta di una parte di un brano di Cicerone nel "De officiis" (libro III, §52), nel quale è attribuita a Diogene di Babilonia che dialoga con il suo discepolo Antipatro a proposito della corretta condotta del commerciante.
Nella trattazione di Cicerone, Antipatro sostiene che il commerciante debba rivelare tutto al suo cliente, il quale non deve ignorare nulla di ciò che il venditore sa. Secondo Diogene invece il commerciante deve rivelare tutto quanto previsto dal diritto civile, ma per il resto deve agire senza disonestà e vendere al meglio. Antipatro allora richiama Diogene ai principi dell'utilità comune, al principio cioè che l'utile comune sia il suo e che il suo sia l'utile comune, e gli domanda se nasconderebbe agli uomini ciò che potrebbe essere di loro utile e ricchezza.
Cicerone dunque ipotizza che Diogene risponderebbe forse che una cosa è nascondere, altra cosa è tacere, e che non starebbe nascondendogli la natura degli dei, un utile più cospicuo della notizia del prezzo del grano, se gliela tacesse. Ma non tutto ciò che sarebbe utile che Antipatro sapesse è ugualmente necessario che Diogene gli dica.
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