Le lingue semitiche sono un ramo delle lingue afro-asiatiche parlate in Africa e Asia.

Le lingue semitiche sono note per la loro morfologia nonconcatenativa, cioè le radici delle parole non sono esse stesse sillabe o parole, ma insiemi isolati di consonanti, di solito tre, che formano una cosiddetta radice trilittera. Le parole sono composte da radici non tanto aggiungendo prefissi o suffissi, ma piuttosto inserendo le vocali tra le consonanti di radice (anche se spesso vengono aggiunti anche prefissi e suffissi).

Le quattro lingue semitiche attualmente più diffuse sono l'arabo (oltre 200 milioni di parlanti), l'amarico (circa 27 milioni), l'ebraico (7-8 milioni) e il tigrino (6-7 milioni). Piccole isole linguistiche aramaiche esistono in Siria, con la concentrazione maggiore nella cittadina di Maʿlūlā, ricca di quasi 50 000 parlanti, in Turchia, Iraq e Iran, e nei paesi della diaspora assira.

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