Vi capiterà spesso di passeggiare per le strade di New York o di starvene seduti in un bar o sulla metro, circondati da volti con tratti diversi dai vostri e sentendo in sottofondo parole di spagnolo, cinese, olandese, francese e altre lingue che il più delle volte non riuscirete a distinguere. Si presenta così New York, come un miscuglio di culture, lingue, usanze e cucine differenti, ma nessuna prevale sull’altra, almeno non qui a New York. Ognuna ha il suo spazio, il proprio quartiere, i propri ristoranti e le proprie feste e tradizioni. Del resto come potrebbe essere diversamente quando riuscire a scovare un “americano” tra i newyorchesi è davvero l’impresa più difficile nella Grande Mela: su una popolazione di più di 8 milioni di persone, il 40% è nato fuori dagli USA e nella città si parlano quasi 200 lingue diverse. La seconda lingua più parlata è lo spagnolo, tanto che ogni documento o cartello informativo è tradotto in spagnolo, e a seguire, a distanza sempre più ravvicinata, c’è il cinese. Anche dal punto di vista religioso c’è una grande varietà, ma a dominare sono i cattolici e i protestanti, seguiti da buddisti, ebrei e mussulmani.

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