Secondo la tradizione, Mosè nacque dagli israeliti Amram e Iochebed, scampato alla persecuzione voluta dal faraone, venne salvato dalla figlia di quest'ultimo ed educato alla corte egizia. Fuggì da essa a seguito d'un omicidio commesso ai danni di un sorvegliante e si ritirò nel paese di Madian dove sposò Zippora, figlia del sacerdote locale. Secondo la Bibbia nei pressi del monte Oreb ricevette la chiamata di Dio e, tornato in Egitto, affrontò il faraone chiedendo la liberazione del popolo d'Israele dalla schiavitù; questi accoglierà la sua proposta a seguito delle dieci piaghe d'Egitto, ultima delle quali la morte dei primogeniti egiziani. Accampatosi con i suoi nei pressi del mar Rosso, Mosè, su indicazione divina, divise le acque del mare permettendo così al suo popolo di attraversarlo e sommergendo infine l'esercito faraonico corso ad inseguirli. Dopo tre mesi di viaggio il profeta raggiunse il monte Sinai dove ricevette le Tavole della Legge e punì la parte del suo popolo che si macchiò con il peccato del vitello d'oro. Giunto nei pressi della terra promessa, dopo quarant'anni di dura marcia, Mosè morì sul monte Nebo prima di entrarvi.

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