La ghigliottina è un dispositivo utilizzato per la decapitazione degli individui condannati alla pena di morte. Inventata in Francia nel XVIII secolo, ebbe larga diffusione, oltre che nel suo Paese d'origine, in Svizzera, Belgio, Germania, nello Stato Pontificio e, a seguire, in Italia.

Essa prende il nome dal medico e politico rivoluzionario francese Joseph-Ignace Guillotin, il quale, tuttavia, non ne fu l'inventore: egli fu solo il capofila dei deputati che propugnavano all'Assemblea nazionale l'adozione di uno strumento di esecuzione che fosse uniforme per tutti i condannati e garantisse una morte immediata e senza sofferenze.

La ghigliottina consiste infatti, essenzialmente, di una pesante lama di metallo (il cui filo era originariamente ortogonale al percorso di discesa e, nelle successive versioni, inclinato di circa 30º rispetto ad esso) lasciata cadere lungo un percorso obbligato da un'altezza di poco più di 2 m sul collo del condannato, che così veniva reciso di netto, evitando agonie legate alle esecuzioni a fil di spada.

In Francia fu utilizzata fino al 1977, anno dell'ultima esecuzione capitale in quel Paese prima dell'abolizione totale della pena di morte nel 1981.

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