L'espressione sangue blu è comunemente utilizzata per definire la condizione di nobiltà di discendenza di una persona. Tale definizione deriva dal Medioevo, quando erano riconosciute classi sociali come nobiltà, clero, borghesia e popolo contadino: quest'ultimo, trovandosi per esempio a lavorare la terra o ad allevare bestiame all'aria aperta, era soggetto ad abbronzatura contrariamente ai nobili i quali, avendo la pelle molto chiara, avevano le vene dei polsi ben visibili. Ciò ha determinato la creazione di questo modo di dire proprio perché alla vista le vene dei polsi hanno un aspetto bluastro-violaceo. Secondo alcuni, invece, il termine "sangue blu" deriva dalla colorazione bluastra che assumevano i nobili affetti da argiria a causa della contaminazione del cibo da parte dell'argento delle posate.

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