Secondo gli zoologi, la pressione sanguigna di una giraffa adulta può raggiungere quota 300/180 millimetri, circa il doppio di quella di un essere umano adulto… ma solo nei pressi del cuore. Nella testa della giraffa, infatti, si registra una pressione sanguigna pari a quella che vediamo nell’uomo. Che stia mangiando foglie dalle cime di alberi particolarmente alti o bevendo acqua al livello del suolo, la giraffa mantiene nella testa una pressione inferiore. Come? Le vene del collo della giraffa contengono un complesso sistema di valvole che impedisce al sangue di tornare indietro e intasare i condotti quando abbassa la testa (in una giraffa adulta, il differenziale rispetto alla posizione eretta è di circa 20 m). Se un essere umano provasse lo stesso giochino, sverrebbe.

In più, le spesse pareti dei vasi sanguigni impediscono le perdite, e si espandono e contraggono per regolarsi in base al volume del sangue. Le fibre di collagene non flessibile contribuiscono poi a tenere il sangue in movimento, come delle pompe di compressione integrate o la tuta spaziale di un astronauta, che aiuta a mantenere il flusso del sangue in condizioni di gravità variabile. Queste fibre diventano sempre più spesse man mano che l’età dell’animale avanza, perché il collo della giraffa continua a crescere e a rinforzare il proprio controllo sull’ipertensione.

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