La bachelite (o bakelite) è il nome dato a una resina fenolica termoindurente ottenuta da formaldeide e fenolo per sostituzione elettrofila (idrossialchilazione aromatica) seguita da reazione di eliminazione, tramite reazione di Lederer-Manasse.

Col termine bachelite tuttavia si intendeva spesso un vero e proprio materiale composito in cui la resina fenolica impregna un materiale riempitivo - spesso farina di legno, o grafite, mica, farina fossile - addizionato di additivi specifici per migliorarne l'aspetto, coloranti e altre cariche (ad esempio per ottenere effetti marmorizzati o simili alla tartaruga). La bachelite possiede caratteristiche isolanti termoelettriche che, principalmente in passato, l'hanno vista utilizzata largamente in elementi elettrotecnici, interruttori elettrici, prese elettriche, manici di pentolame, apparati di radioricezione, ed altri. Viene considerata la prima materia plastica sintetica prodotta ed utilizzata, pur se preceduta dalle materie plastiche a base naturale come la galalite.

Fu sintetizzata per la prima volta nel 1907 da Leo Baekeland, da cui prende il nome. La produzione industriale di massa prese avvio negli Stati Uniti e nel Regno Unito negli anni venti, e venne diffusamente utilizzata almeno fino agli anni cinquanta del '900. Oggi le bacheliti sono state sostituite da altre materie plastiche nella maggior parte delle loro applicazioni.

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