La sindrome di Parigi è una patologia psicosomatica rara che affligge in modo particolare i turisti giapponesi in visita alla capitale francese.

Dalle ricerche degli psichiatri dell'Hôtel-Dieu risulterebbe che i turisti affetti da questa sindrome, opposta nelle cause ma simile nei sintomi alla sindrome di Stendhal, sperimentano un disagio e delusione derivanti dalla differenza fra la visione idealizzata della capitale francese che avevano maturato in patria e l'effettiva visione di cui prendono atto durante il soggiorno nella città.

La sindrome venne riconosciuta per la prima volta nel 1986 dal professore Hiroaki Ota, medico giapponese espatriato in Francia; più tardi, Youcef Mahmoudia, eminente psichiatra dell'Hôtel-Dieu di Parigi, pure riscontrò il disturbo, descrivendolo come «una manifestazione di psicopatologia dovuta al viaggio, piuttosto che a una sindrome del viaggiatore».

Mahmoudia suppose che l'eccitazione che il soggetto sperimentava visitando Parigi facesse accelerare il battito cardiaco, provocando in questo modo allucinazioni uditive e fenomeni illusionali, già riscontrati in una sindrome analoga, quella di Stendhal (individuata e analizzata dalla psichiatra fiorentina Graziella Magherini, nel 1977).

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