La cerva di Cerinea (in greco antico: Κερυνῖτις ἔλαφος, Kerynîtis élaphos) era, nella mitologia greca, una cerva dalle corna d'oro e dalle zampe d'argento e di bronzo che era stata dedicata ad Artemide dalla ninfa Taigete quando la dea l'aveva salvata dall'inseguimento di Zeus.

La cerva di Cerinea fuggiva senza mai fermarsi incantando chi la inseguiva, trascinandolo così in un paese dal quale non avrebbe più fatto ritorno; poiché era una cerva sacra, il suo sangue non poteva essere assolutamente sparso.

Quando Eracle fu incaricato da Euristeo di catturarla, inizialmente si limitò a inseguirla: la cerva si rifugiò salendo su una montagna di nome Artemisio e cercò di attraversare il fiume Ladone, ma durante la traversata Eracle riuscì a catturarla colpendola con una freccia in un punto della gamba cartilagineo, quindi privo di vasi sanguinei; poi caricandosela sulle spalle la portò in Arcadia. Lungo la strada Artemide ed Apollo lo fermarono e la dea lo rimproverò di aver tentato di uccidere il suo animale sacro, ma l'eroe riuscì a placare le sue ire e ottenne da lei il permesso di portare la cerva ad Euristeo.

La cerva fu infine portata a Micene e lì fu liberata.

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