Il Clarence, un edificio vittoriano del 1852, negli anni Settanta era un vecchio albergo a due stelle. Un tempo ritrovo di aristocratici, finanzieri e facoltosi visitatori, ospitava ormai una clientela di musicisti e pittori squattrinati che gravitavano nell'area di Temple Bar. Il Chelsea Hotel di Dublino: tanta storia, atmosfera magica, zero comfort.

Sulla terrazza con vista sul fiume Lissey ci andavano anche Bono e The Edge, quando ancora gli U2 erano di là da venire e l'idea di diventare gli uomini più ricchi d'Irlanda, con 170 milioni di dischi venduti e 22 Grammy Awards, neanche li sfiorava.

Nel 1992 Bono aveva 32 anni, con gli U2 pubblicava dischi dal 1980 e già da un pezzo era diventato il personaggio più popolare di fine millennio, rocker con una marcia in più, profeta ammantato di santità, ma anche accorto e saggio risparmiatore, di quelli convinti che il mattone non tradisce. Con The Edge, il chitarrista della band, e un gruppo di investitori irlandesi comprò le vecchie mura e trasformò in Clarence in un hotel a cinque stelle, ricavando 200 stanze dalle originarie 70. Il motto della casa è: modernismo, eleganza e tradizione con sobrietà. La filosofia degli U2.

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