In realtà la versione presente nell’immaginario del grande pubblico è più la trasposizione cinematografica del 1939, piuttosto che l’originale racconto di Frank L. Baum. Basta esaminare alcuni tratti salienti della storia per rendersene conto: difatti, le celebri scarpette di Dorothy nel romanzo sono argento. La produzione decise di farle diventare rosse affinché spiccassero maggiormente sullo schermo (“Il mago di Oz” fu il secondo film di sempre realizzato in Technicolor, e con questo nuovo procedimento alcuni colori risaltavano più di altri). Inoltre il mago di Oz nel film si presenta sempre in forma di grande testa fluttuante, mentre nel romanzo si manifesta ai vari protagonisti mutando sempre le proprie sembianze. Allo stesso modo, è un’invenzione cinematografica anche il colore verde che caratterizza la Cattiva Strega dell’Ovest. Infine, è molto più noto il finale del film, in cui Dorothy si sveglia alla fine di un’avventura che in realtà è stata solo un sogno. Nel romanzo di Frank L. Baum invece tutto accade per davvero.

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