“Amici, vi chiedo di rimanere tranquilli” iniziò così un discorso elettorale del presidente Theodore Roosevelt nel 1912. “Non so se avete capito che mi hanno appena sparato”.

Il suo pubblico, a Milwaukee, rimase orripilato. Roosevelt si sbottonò e svelò la sua camicia macchiata di sangue. “Ci vuole più di così per abbattere un alce toro” (bull moose: così si fanno chiamare i supporters del partito progressista). Tirò fuori le 50 pagine del suo discorso, e ogni foglio era stato bucato dal proiettile. Molto probabilmente è stato proprio il manoscritto a salvargli la vita, come egli stesso disse subito dopo.

“Il proiettile è dentro di me adesso, e non potrò fare un discorso molto lungo, ma farò del mio meglio”. Soltanto quando il discorso fu finito, dopo 84 minuti, accettò di andare in ospedale per farsi medicare.

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