Mohandas Gandhi (1869-1948) é diventato l'emblema della non violenza nel XX secolo. È ampiamente riconosciuto che il leader nazionalista indiano sarebbe stato il perfetto vincitore del premio Nobel per la pace, ma, candidato diverse volte, non lo vinse mai. Perché? Le domande più frequenti al riguardo sono: forse l'orizzonte della commissione norvegese per l'assegnazione era troppo ristretto? I membri della commissione non furono capaci di valutare le lotte per la libertà dei popoli non europei? O temevano di assegnare un premio che avrebbe inquinato le amichevoli relazioni tra Norvegia e Regno Unito? In vita, Mohandas Gandhi ebbe molti ammiratori, in India e all'estero. Ma fu il suo martirio, nel 1948, a farne un simbolo di pace universale. Ventun anni dopo, fu commemorato in un francobollo due volte più grande dello standard, nel Regno Unito.

Gandhi fu candidato al Nobel in 1937, 1938, 1939, 1947 e in ultimo, poi giorni prima di essere assassinato, nel gennaio 1948. L'omissione è stata rimpianta da successivi membri della commissione per l'assegnazione del Nobel; quando il Dalai Lama ricevette il premio per la pace, nel 1989, il presidente disse che questo fosse “in parte un tributo alla memoria del Mahatma Gandhi". Eppure la commissione non si é mai pronunciata circa le motivazioni per la mancata assegnazione del premio a Gandhi, e fino a poco tempo fa le fonti che potrebbero gettare luce della questione non sono state accessibili.

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