Vladimir Michajlovič Komarov è stato un cosmonauta sovietico. È ufficialmente il primo essere umano deceduto in una missione spaziale. Komarov fu selezionato per diventare cosmonauta nel 1960. Dopo essere stato il sostituto di Pavlo Romanovyč Popovyč su Vostok 4, partecipò alla sua prima missione in occasione del volo di Voschod 1. Nel ruolo di comandante di navicelle spaziale assunse il nomignolo di Рубин (Rubin, it. "rubino"). Il 23 aprile 1967 venne lanciata la sua seconda missione nello spazio, la Sojuz 1. In seguito a diversi guasti dei vari sistemi, tra cui, il più grave, la mancata apertura di uno dei due pannelli solari della nuova navicella spaziale, il 24 aprile 1967 Komarov dovette avviare manualmente il procedimento di atterraggio. In un primo momento tutto sembrava funzionare alla perfezione, fino a quando il paracadute di frenata della navicella spaziale, che avrebbe dovuto consentire al velivolo di atterrare in piena sicurezza, a causa del mancato innesco del circuito di sghiacciamento dei bulloni esplosivi, dovuto alla carenza di energia elettrica della cosmonave, non si aprì al comando. A causa di questo guasto, l'impatto a terra, alla velocità di 40 metri al secondo, fu violentissimo e per Komarov non vi fu alcuna possibilità di sopravvivere.

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