Il Giuramento di Ippocrate viene prestato dai medici-chirurghi e odontoiatri prima di iniziare la professione. Prende il nome da Ippocrate a cui il giuramento è attribuito; la data di composizione non è definita, ma pare certo non preceda il IV secolo a.C. Contrariamente alla vulgata, è improbabile che il Giuramento di Ippocrate (460-377 a.C.) abbia fornito uno standard di regole morali per i medici dell'Antichità, ed Edelstein ha concluso che è probabile che raggiunse lo status ad oggi attribuitogli solo in epoca cristiana. Per i secoli successivi all'epoca cristiana, durante il Medioevo ed il Rinascimento, le regole che disciplinano il rapporto guaritore-malato si sono invece basate sul Giuramento, che circolava in una varietà di traduzioni. L'etica che il padre della medicina moderna occidentale ha trasmesso rispecchia l'ideale del medico come filantropo al servizio di tutta l'umanità, ed al di sopra di qualsiasi divisione tra gli uomini. Sin dalle sue origini, il rapporto tra medico e paziente, così come si è andato configurando nel mondo occidentale con la tradizione ippocratica, si è attenuto ad un ordine preciso: il dovere del medico è fare il bene del paziente, e il dovere del malato è di accettarlo. Un rapporto di tipo paternalistico, in cui la responsabilità morale del medico sta nella certezza che egli operi per il bene assoluto del malato.

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